“Il bacino della normalità si sta restringendo ad una pozzanghera.”
Til Wykes
Le bizze di mio figlio fanno parte della crescita o sono un segno precoce di disturbo bipolare?
Il fatto che mi innamori sempre di uomini che non mi vogliono è normale?
Io lo odio al punto di volerlo uccidere? ma è consueto?
Non è segno di un disturbo post traumatico da stress il fatto di essere in crisi dopo un licenziamento?
Definire la normalità dovrebbe essere una cosa da niente, e essere normali un’ambizione da poco facilmente raggiungibile .
Ma non è così.
La normalità è sottoposta ad un pesante assedio; i dizionari non sono in grado di fornire una definizione soddisfacente, i filosofi discutono sul suo significato; gli psicologi in compagnia degli statisti passano il tempo a misurarla, ma nessuno riesce a catturarne l’essenza.
Se cerchiamo cos’è normale su un dizionario troviamo scritto: che è normale ciò che non è anormale.
Ah bene! Pensiamo, convinti di aver ricevuto una risposta.
No! Non è una risposta.
Grattandoci la testa andiamo, allora, a cercare ciò che viene definito anormale.
E vi troviamo scritto: “Quanto non è normale o regolare o naturale o tipico o usuale o conforme a una norma.”
Oh my god! Ognuno dei due termini si definisce esclusivamente come negativo dell’altro; nessuno dei due possiede una definizione reale e non esiste nessuna significativa linea di demarcazione tra i due.
L’organizzazione mondiale della sanità dice che “la salute è uno stato di perfetto benessere fisico, mentale e sociale e non solo l’assenza di malattia.”
Mannaggia! chi tra di noi oserebbe dichiararsi sano con degli standard così alti?
Nel migliore dei casi ci verrebbe l’ansia da prestazione ed ecco che sani non lo saremmo già più.
No, per tanto che ci proviamo noi umani non riusciamo a rispondere a questa domanda.
Ma una cosa ve la voglio dire: esiste una psicoanalista Joyce McDougall che ha scritto un libro ormai introvabile, il cui titolo “A favore di una certa anormalità.” già ti fa capire che aria tirava un po’ di anni fa.
Lei sicura e senza indugio nel suo libro parla di una nuova patologia che si chiama “Normopatia”.
Eh va beh.
Lo so.
Tutto ricomincia da capo.